Stati Uniti potenza sportiva, Italia 11°


La Global Cup 2011, speciale graduatoria a cura di tre appassionati, premia il team Usa come potenza dello sport mondiale. Le specialità invernali permettono a Norvegia, Austria e Svezia di portarsi nei primi posti. L'Italia è undicesima...
Occhio Usa - 0
Si chiama Global Cup ed è la graduatoria che unisce tutti i risultati sportivi stilando una interessante “classifica” delle superpotenze dello sport mondiale. In poche parole: chi è la potenza mondiale dello sport? A dare una risposta, o almeno a provarci, sono tre appassionati: Dan Thompson, Hans Stocker e l’italiano Nic Mira, capaci di raccogliere ogni risultato, ogni statistica utile per incoronare il re dello sport mondiale. Solo numeri e preferenze? Sì ma questa particolare graduatoria l’ha presa per buona e pubblicata addirittura l’Herald Tribune.
Il verdetto del 2011 è chiaro: sono gli Stati Uniti i dominatori assoluti dello sport. Gli statunitensi riescono nell’impresa di tenersi alle spalle vere e proprie potenze come Russia, Francia, Cina, Giappone, Germania, eccetera.
E l’Italia? C’è ma è purtroppo lontana dal podio. Gli Azzurri si fermano infatti all’undicesimo posto, davanti comunque a Gran Bretagna e Brasile. La Global Cup, c’è da dirlo, ha caratteristiche particolari e questo spiega, forse, la presenza di Paesi non proprio famosi per lo sport, o meglio per o grandi sport di massa. La graduatoria considera sport femminili e maschili. Cosa importante: la Global Cup prende in considerazione anche gli sport invernali e questo spiega i primi posti per Norvegia, Svezia o Austria.
E la Global Cup è anche una delle poche graduatorie a tenere a debita distanza i successi dei club. Ovvero, un paese come la Spagna non potrà fare affidamento sui risultati da record del Barcellona. Idem per gli Stati Uniti che, nonostante il primo posto in graduatoria, non può contare sui mitici campionati di Major League Baseball o National Basketball Association. Insomma, teniamo in considerazione questa interessante classifica ma facciamolo con la giusta cautela. Troppe infatti le lacune e le differenze tra risultati e popolarità e soprattutto importanza e livello della competizione. Del nostro undicesimo posto prendiamo il positivo del risultato e pensiamo che si può sempre e comunque fare di meglio...