Roma, 27 ago. (Adnkronos) - ''Governo e maggioranza,invece di far pagare i ricchi con una congrua patrimoniale del 5% sui patrimoni oltre 5 milioni di euro e di colpire gli evasori, con una cedolare secca del 20 per cento sul riciclaggio di Stato chiedendo a banche, Sim e fiduciarie di prelevare 21 miliardi di euro su 105 miliardi di capitali scudati nel 2009, peggiora ancora di piu' una manovra che non taglia le spese, ma aumenta la pressione fiscale al 44,5% addossando ai soliti noti i costi della crisi provocata dalla finanza spregiudicata e dai banchieri''. E' quanto affermano in una nota Elio Lannutti, presidente Adusbef e Rosario Trefiletti, presidente Federconsumatori.
''La proposta di aumentare l'Iva di un punto, portando la tassa sui poveri dal 20 al 21 per cento, aliquota tra le piu' alte d'Europa per assecondare le richieste di Confindustria e di alcune imprese, potra' anche produrre maggiori entrate di 3,8 miliardi annui, ma avra' effetti devastanti sui consumi con un aumento dell'evasione fiscale, un rincaro dell'inflazione -ancora una volta a carico di lavoratori a reddito fisso e pensionati- e con un costo aggiuntivo di circa 173 euro a carico di ogni nucleo famigliare'', continuano i consumatori.
''Governo e maggioranza,che hanno perso la bussola delle reali condizioni di vita dei lavoratori e dei pensionati dopo aver negato per tre anni gli effetti della crisi sistemica, invece di riforme strutturali e tagli consistenti alle spese della pubblica amministrazione di un 10% che porterebbe risparmi di circa 72 miliardi di euro nel triennio 2011-2014 e che sarebbero apprezzate dai mercati, continuano nella missione di spremitura dei lavoratori a reddito fisso e dei pensionati, che non avendo piu' nulla da offrire sono costretti a ridurre all'osso i consumi e ad indebitarsi per mantenere un tenore di vita meno dignitoso rispetto al passato'', proseguono Lannutti e Trefiletti.